L'artigianato locale

L’artigianato vesuviano ha radici antiche. Porta con sé le tracce di una attività gloriosa, al limite dell'arte, e che talvolta si è addirittura confusa con essa dando notevole impulso ad un vero e proprio artigianato artistico. Riconosciuto e apprezzato per la qualità della lavorazione e l’uso di materiali fortemente compromessi dalla presenza di un vicino così tanto dirompente, l’artigianato vesuviano è frutto di tenace lavoro: coralli e cammei, pietra lavica, rame e metalli vari sono montati o incisi, scolpiti, forgiati da abili mani guidate da una sincera passione.

Grazie anche al recupero e l’utilizzo funzionale dei luoghi storici (Ville Vesuviane) la produzione artigiana sta oggi superando l’antica diffidenza per l’associazionismo vincolandosi e promuovendo i suoi prodotti ai più alti livelli internazionali.

Archivio fotografico Parco Nazionale del Vesuvio

I Prodotti del Vesuvio, cuore pulsante dell'agroalimentare italiano

Albicocche di cento specie, celebrate nelle sagre estive a Pollena Trocchia e a Sant’Anastasia, i pomodorini del piennolo di piccole dimensioni, che le genti vesuviane legano in grappoli sospesi e conservano fino a Natale, le ciliegie, gli agrumi, le noci, le olive, sono tutti prodotti inimitabili, ricchi di sali e zuccheri, dal sapore marcato, tipico.

L’uva coda di volpe o Caprettone, falanghina, piedirosso o Per’ ‘e palummo, lo sciascinoso e naturalmente l’aglianico sono i vitigni che producono i vini vesuviani, il Lacryma Christi è tra i vini italiani più conosciuti all’estero. E ancora la catalanesca, ottima uva bianca da tavola portata dagli spagnoli e coltivata alle falde del Somma.