Il patrimonio storico dell'area vesuviana

La straordinaria città archeologica di Pompei, gli scavi di Ercolano, Oplonti, quelli recenti di Somma Vesuviana, di Villa Regina a Boscoreale, Terzigno, le sfarzose Ville Settecentesche del Miglio d’Oro, le Masserie Vesuviane e i tetti a botte di Terzigno, l’Antiquarium di Boscoreale, il Mav, museo archeologico virtuale a Ercolano, le lave in mostra permanente di Creator Vesevo, lungo l’ascesa al Gran Cono, il Museo Ferroviario di Pietrarsa a Portici, là dove terminava la prima linea italiana costruita dai Borbone per far star comodi i nobili quando si trasferivano in villa, il Museo del Corallo a Torre del Greco, quello della Civiltà Contadina a Somma Vesuviana, raccontano ancora una volta di una storia di intrecci e interazioni tra l’uomo e il vulcano, che si riflette anche nei sapori, nei mestieri e nelle tradizioni di questi luoghi.

Gli scavi di Ercolano

Inserita assieme agli Scavi di Pompei ed Oplonti nella lista del patrimonio dell’umanità dell’UNESCO dal 1997, quest’area venne scoperta casualmente nel 1709.

Da quel momento iniziarono scavi che hanno portato alla luce una parte significativa dell’antica Herculaneum, città sepolta dall’eruzione del 79 d.C.. I lahars ed i flussi di materiale piroclastico che, con la loro elevata temperatura, hanno carbonizzato tutti i materiali organici, come il legno, le stoffe, gli alimenti, hanno di fatto permesso di ricostruire la vita del tempo.

Molto famosa è, tra gli altri, la Villa dei Pisoni, meglio nota come Villa dei Papiri portata alla luce con lo scavo moderno degli anni novanta nella quale sono stati rinvenuti papiri che conservano i testi dei filologi greci ad Ercolano.

Sito ufficiale: http://ercolano.beniculturali.it/

Antiquarium di Ercolano

Si pone a completamento ed integrazione della visita agli Scavi, raccoglie reperti e statue delle città romane di Pompei e Ercolano.

MAV-Museo Archeologico Virtuale di Ercolano

A pochi passi dagli scavi archeologici dell’antica Herculaneum sorge il MAV, un centro di cultura e di tecnologia applicata ai Beni Culturali e alla comunicazione, tra i più all’avanguardia in Italia.

Al suo interno si trova uno spazio museale unico e straordinario: un percorso virtuale e interattivo dove vivere l’emozione di un sorprendente viaggio a ritroso nel tempo fino a un attimo prima che l’eruzione pliniana del 79 d.C. distruggesse le città romane di Pompei ed Ercolano.

Oltre settanta installazioni multimediali restituiscono vita e splendore alle principali aree archeologiche di Pompei, Ercolano, Baia, Stabia e Capri.

Attraverso ricostruzioni scenografiche, interfacce visuali e ologrammi, il visitatore è condotto in una dimensione virtuale, dove sperimentare in modo ludico ed interattivo le nuove opportunità che la tecnologia multimediale offre alla fruizione del patrimonio archeologico.

Il MAV è un luogo didattico e conoscitivo, dove il reale e l’immaginario si incontrano per dare vita a nuove modalità di apprendimento e di intrattenimento.

Il museo sorge in una un’area di 5.000 m.q. su 3 livelli, ubicato nel cuore di Ercolano in prossimità delle principali attrattive turistiche della città: gli scavi archeologici, il famoso mercato vintage di Resina, il Parco Nazionale del Vesuvio e il Miglio d’Oro, il tratto di costa ai piedi del vulcano, lungo il quale sorgono le splendide ville settecentesche, pregevoli esempi del barocco napoletano.

Sito ufficiale: http://www.museomav.it/

Antiquarium Boscoreale

Attraverso i reperti archeologici provenienti dagli scavi di Pompei, Ercolano, Oplonti, Stabia, Terzigno e Boscoreale, è ricostruita la realtà naturalistica e paesaggistica del territorio vesuviano ed il modo di vivere delle popolazioni vesuviane in epoca romana.

Approfondimenti: Link

Villa Augustea in Somma Vesuviana

Il sito sorge in una delle zone più interessanti dal punto di vista agricolo. E’ pianeggiante, e degrada dolcemente a nord verso la piana campana. E’ sui 50 metri sul livello del mare, ma quando spira la brezza (marina) leggera del pomeriggio sembra di stare molto più in alto. E’ come se fosse in riva al mare pur non vedendolo. I terreni sono sabbiosi quanto basta a renderli teneri e permeabili per lo spessore di circa due metri necessario alle colture arboree. In pratica sono i materiali caduti dell’eruzione del 1631 misti a limo per dilavamento. Sotto trovi i materiali delle eruzioni del 530 e poi del 472. Ma sempre con un leggero spessore superficiale di limo prezioso utilissimo alle radici più profonde.

E’ la fertile terra delle viti a radice profonda, catalanesca e piedi rosso soprattutto. Ma ci va bene quasi tutto: albicocchi giganteschi, ma anche ciliegi monumentali. Tutto a coltura asciutta ma non te ne accorgi neanche in pieno agosto. Fino a pochi decenni fa (dall’arrivo delle macchine agricole che hanno allargato i sesti d’impianto) sembrava un “bosco agricolo” tanto la natura era fitta, ricca e lussureggiante. Gli Angioini e gli Aragonesi vi tenevano una segretissima residenza estiva (Starza della Regina) utile alla mensa regale per il vino ma indispensabile per frutta ed ortaggi di
alta qualità.

La nostra Villa è nata dopo l’eruzione del 79, intorno al 120 d. C., appena dopo la ripresa vegetativa della natura devastata dai terremoti accompagnati ad una delle più violenti eruzioni della storia antica. Sicuramente l’area comprendeva un punto d’acqua potabile. Ci doveva stare necessariamente qualche sorgente nei pressi. Lo dimostra la grande cisterna che sta venendo alla luce. Ma ancor di più lo dimostra la vicinanza a valle dell’Acquedotto Augusteo (circa due kilometri) che con forte probabilità prendeva acqua da questo sito. Doveva essere una meraviglia lo scenario che si presentava. Una sorgente (o più sorgenti?) a monte irreggimentata in una grande cisterna che alimentava la villa (o le ville?) ed un condotto (o un canale?) che da qui, scendendo a valle, incrociava il condotto principale dell’ Acquedotto Augusteo (in galleria) cha da Serino portava acqua alla Piscina Mirabilis. L’opera della natura e l’opera dell’uomo insieme in un panorama da paradiso terrestre.

La Villa Augustea presenta già alla nascita decorazioni legate alle culto di Dioniso ed al culto di Pan con grappoli d’uva e foglie di vite e statue dappertutto. In seguito all’abbandono da parte dei ricchissimi proprietari (intorno al 3. secolo d. C.) si trasforma in una grande azienda vitivinicola. Probabile sia stata l’antesignana delle grandi cantine campane per superficie e capacità produttiva. Per il momento rappresenta il più grande impianto “industriale” vinicolo scoperto in Italia. Il tutto è stato distrutto dall’eruzione del 472 d. C.

Quest’altra devastante eruzione vesuviana oltre a distruggere la villa a cambiato i connotati geografici a tutta l’area. Scompaiono le sorgenti, si prosciuga la cisterna, si modifica la portata dell’Acquedotto Augusteo all’epoca (472) ancora efficiente. Tutto è risultato travolto da decine di metri di fango di spessore. Tutto il bello possibile è stato completamento e definitivamente “tombato” e senza nessun testimone. L’opera di recupero è appena agli inizi. (f. mosca)

Museo della Civiltà Contadina, Arti, Mestieri e Tradizioni Popolari

Ospitato negli antichi cellai e nell'orto del complesso monumentale di S.Maria del Pozzo a Somma Vesuviana, il Museo raccoglie una collezione di circa 3.200 pezzi quali testimonianze di un importante spaccato di cultura contadina a partire dal 1050 fino ai nostri giorni. Il percorso espositivo è organizzato in modo da focalizzare l’attenzione sui cinque sensi. Gli oggetti esposti sono tutti funzionanti e sono utilizzati da artigiani e contadini che, in occasioni di eventi e mostre, fanno rivivere gli antichi mestieri.

La visita si completa con altri due interessanti aspetti della vita del contadino nello spazio esterno: l’orto coltivato a frutteto e con una porzione destinata alle piante officinali, medicamentose ed aromatiche; e gli animali divisi tra quelli da cortile e quelli da carico.

Sito ufficiale: http://www.museocontadino.com/

Osservatorio vesuviano

E’ la prima struttura al mondo creata per studiare i fenomeni vulcanici nel 1841 da Ferdinando II di Borbone. Lo storico edificio in stile neoclassico, circondato da un giardino con la vegetazione dell’area vesuviana, conserva ed espone, gli strumenti scientifici e gli oggetti lasciati in dono da un plurisecolare lavoro d'indagine.

Inoltre ospita "Vesuvio: 2000 anni di osservazioni" una mostra che raccoglie filmati, materiale iconografico e prodotti delle eruzioni vulcaniche oltre a consentire l'osservazione in tempo reale dei dati sismici e geochimici registrati dalla rete di sorveglianza dell'Osservatorio.

La Biblioteca raccoglie materiale bibliografico riguardante in particolare la vulcanologia, la sismologia e la meteorologia, ma pure la paleontologia e la botanica , collezione di periodici e monografie.

Sito ufficiale: http://www.ov.ingv.it/ov/

Museo e Opificio Emblema

Si tratta di una realtà unica nel suo genere, un museo di arte moderna e contemporanea.

Il Museo è una istituzione privata permanente che è gestita da un’Associazione senza fini di lucro che opera in attuazione delle finalità espresse nell’art. 8 della LR n. 12 del 2005, nata dalla volontà dell’artista internazionale Salvatore Emblema di creare nel suo paese di origine, Terzigno, e sul Vesuvio, luogo di ispirazione, uno spazio dedicato all’educazione, allo studio ed alla diffusione dell’arte contemporanea.

Lo stesso è definito dal Ministero dei beni e della attività culturali e del turismo uno dei rari esempi in Italia di Casa-Museo ed è Museo di interesse regionale. Si visita l’atelier studio dell’artista, l’uomo del Vesuvio, tra gli artisti più apprezzati del ‘900 tanto da aver collaborato con Mark Rothko e con le sorelle Fontana e Federico Fellini ed essere stato inserito nel Manuale di Storia dell’arte di Carlo Giulio Argan.

Sito ufficiale: http://www.salvatoreemblema.it/