Il complesso vulcanico Somma-Vesuvio è caratterizzato da un mosaico ambientale diversificato nato dall’intreccio della sua storia eruttiva, della pressione antropica e della sua posizione geografica; nonostante il suo isolamento rappresenta un importante serbatoio di colonizzazione per le aree periferiche, soprattutto per le specie di artropodi rare o minacciate di estinzione.

Una recente ricerca ha permesso di censire nel territorio del Parco Nazionale del Vesuvio 1229 specie di artropodi, delle quali molte hanno un particolare interesse faunistico e/o biogeografico.

Vanessa io / © Danila Mastronardi

In particolare nel corso di questi studi sono state descritte tre specie di coleotteri nuove per la scienza (Lampyrys vesuvius vesuvius, Dienerella sp., e Epuraea sp.), due specie nuove per la fauna italiana (il coleottero Mycetoporus bosnicus ed il dittero Docosia sp.), cinque specie nuove per l’Italia continentale Zelotes denapes (un ragno), Ectobius aeoliensis (una blattaria), Mycomya permixta (un dittero), Plactycranus hartigi (un eterottero) e Ba- thytropa granulata (un isopode), 25 nuove specie per l’Italia meridionale, ed addirittura 44 specie mai ritrovate in Campania.

Tra gli insetti, ricerche approfondite sono state condotte sui lepidotteri, la cui comunità faunistica è piuttosto diversa rispetto agli altri massicci montuosi della Campania, per le particolari condizioni climatiche, geografiche e vegetazionali del complesso vulcanico.

Tra i pochi insetti che godono della simpatia dell’uomo, le farfalle, per la loro leggiadria e bellezza possono essere considerate tra gli animali “totem”, cioè specie simbolo, del nostro Parco; una recente ricerca ha accertato la presenza di 44 diverse specie di farfalle diurne: tra le più vistose il Macaone (Papilio machaon), frequente fino a alle più alte quote, il Podalirio (Iphiclides podalirius), più comune fino a circa 600 metri s.l.m., e la rara Charaxes jasius, tra le più belle farfalle italiane, che frequenta le aree del Parco dove vegeta il Corbezzolo.