La classe degli uccelli è il taxon più rappresentato nell’area del Parco, ed il complesso vulcanico Somma-Vesuvio è estremamente interessante dal punto di vista ornitologico, essendo localizzato lungo le rotte migratorie dell’avifauna del Paleartico occidentale, che vi trova sicuro riparo durante i passi.

La vicinanza alla costa favorisce infatti la sosta di specie migratrici che, provenendo dal mare, individuano nella sagoma del vulcano un importante punto di riferimento ed un luogo dove sostare dopo aver attraversato il Mediterraneo.

Per questo motivo l’Ente Parco ha aderito al partenariato del Progetto di Sistema “Rete euromediterranea per il monitoraggio, la conservazione e la fruizione dell’avifauna migratrice e dei luoghi essenziali alla migrazione”, finanziato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare attraverso la Direttiva “Biodiversità”.

Falco tinnunculus / © Carlo Falanga

Ma alla base di una così variegata comunità ornitica ci sono altri fattori, tra cui una grande varietà di ambienti, sia naturali che antropizzati.

Circa 150 specie di uccelli frequentano il territorio del Parco, tra migratori, svernanti e nidificanti.

Tra i primi vale la pena citare il Falco di palude (Circus aeruginosus), il Grillaio (Falco naumanni), la Ghiandaia marina (Coracias garrulus), il Gruccione (Merops apiaster).

In un recente lavoro pubblicato dall’Ente Parco sono state analizzate le comunità di uccelli nidificanti e svernanti nel complesso vulcanico: delle 89 specie trattate ben 71 sono nidificanti e 16 migratrici e svernanti. Delle 71 nidificanti, 46 specie sono stanziali, e considerando l’estensione del territorio protetto si tratta di un numero di specie considerevole.

Alcune specie presenti sono inserite nell’allegato 1 della Direttiva Habitat: il Falco pecchiaiolo (Pernis apivorus), il Pellegrino (Falco peregrinus), il Succiacapre (Caprimulgus europaeus), il Picchio rosso minore (Dendrocopos minor), da poco scoperto come nidificante sul versante sommano, il Codirossone (Monticola saxatilis), il Corvo imperiale (Corvus corax), quest’ultimo presente con due coppie sul vulcano.

Alcune di queste specie sono tipiche degli ambienti rocciosi (Codirossone), e rendono quindi ancora più preziose le aree in quota (Gran Cono, creste del Monte Somma), altre sono specie forestali e rappresentano un buon indicatore della ripresa ecologica delle aree boschive del Parco.